Secondo la normativa vigente (D.Lgs. n. 42/2004), gli archivi e i documenti degli enti pubblici, così come quelli appartenenti a privati dichiarati di interesse storico, sono riconosciuti come beni culturali, indipendentemente dalla loro età, tipologia o contenuto, e fanno parte del Patrimonio culturale nazionale.
La Soprintendenza Archivistica, organo periferico del Ministero della Cultura, esercita la vigilanza su questi beni. In virtù di quanto stabilito dall’art. 21, comma 4, l’esecuzione di interventi di qualsiasi genere su tali archivi è subordinata alla sua autorizzazione preventiva.
In questo contesto, ci occupiamo della redazione di progetti di intervento preliminari e della successiva esecuzione di attività quali la schedatura, il riordino e l’inventariazione dei fondi archivistici, talvolta accompagnate dalla selezione e scarto del materiale non più rilevante.
Per garantire una gestione efficace, utilizziamo i principali applicativi di descrizione archivistica, tra cui Metafad, Archimista, XDams, Memora e Collettive Access, operando secondo il tracciato CAT-SAN e rispettando gli standard definiti dall’ICCD.
Inoltre, vantiamo una competenza unica nel trattamento di archivi legati alla storia della psichiatria. In particolare, utilizziamo il software ArcanaMente per la schedatura delle cartelle cliniche degli ex ospedali psichiatrici, nell’ambito del progetto “Carte da legare” promosso dalla Direzione Generale Archivi.