Siamo veri e propri “artigiani” della digitalizzazione, seguendo con cura gli approcci e le procedure definite dal Ministero della Cultura nelle “Linee Guida per la digitalizzazione del patrimonio culturale” per la creazione, la metadatazione e l’archiviazione di oggetti digitali. Ad oggi, abbiamo digitalizzato oltre 800.000 documenti, tra cui libri antichi, manoscritti, pergamene, incunaboli, spartiti musicali, microfilm, fotografie, materiale archivistico e carteggi.
Utilizziamo scanner professionali progettati specificamente per la riproduzione digitale di volumi rilegati e fogli sciolti, anche di grandi dimensioni. Questi strumenti garantiscono la massima tutela dell’originale, evitando il contatto diretto e utilizzando piani basculanti e luci LED prive di raggi infrarossi e ultravioletti, per un trattamento sicuro e rispettoso dei materiali.
Per la scansione delle pellicole, impieghiamo apparecchi dedicati che sfruttano la transilluminazione, proiettando la luce attraverso il supporto filmico. Le immagini vengono catturate da un sistema optoelettronico, convertite in formato digitale e inviate al computer per l’elaborazione. In situazioni specifiche, utilizziamo anche macchine fotografiche digitali con sensori ad alta risoluzione, nativamente da almeno 51,4 Mp, per ottenere immagini di altissima qualità.
Quando il materiale contiene testo, applichiamo un flusso di lavoro con OCR (Optical Character Recognition) per renderlo ricercabile e accessibile. Il nostro processo comprende anche attività di post-produzione, con l’obiettivo di ottimizzare la qualità dei file finali.
Produciamo i file di output in formati standard di altissima qualità: TIFF non compresso (master), JPEG, PDF e TXT, e creiamo i metadati descrittivi secondo gli standard MAG, METS e PICO, assicurando che i contenuti digitali siano facilmente gestibili e consultabili.